Un pensiero scritto su Facebook al tempo del Coronavirus
Sul Corriere
della Sera, nella sua rubrica (“La stanza”) del 29 maggio 2001, Indro
Montanelli scriveva che Corrado Alvaro gli raccontò “di essere cresciuto a una
stretta dieta di pane e olive. Non esagerava di certo: Alvaro era incapace
d’inventare. E nemmeno giocava alla vittima: era quasi per tutti così, mi
disse, al suo paese. E l’unica cosa che questo passato gli aveva lasciato
addosso, era la paura che a lui e ai suoi figli il pane e le olive venissero a
mancare”.
In questi
giorni in cui si parla di “solidarietà alimentare”, c’è una donna di Sant’Agata
del Bianco, Laura, che da due settimane impasta il pane come facevano le nostre
nonne, e, sicuramente, come faceva la mamma di Alvaro (ce lo ricorda pure
Domenico Zappone ne “Il pane della Sibilla”). Poi lo regala a quasi tutti in
paese, con un sorriso spontaneo, inebriando le case di un antico profumo di
forno. Laura è "alvariana" senza aver letto Alvaro, senza sapere che
lo scrittore diceva che la madre di paese “taglia il pane con misericordia,
come se in quel momento avesse pietà di tutto il mondo senza pane”. In questi
giorni difficili, la vera solidarietà è quella di Laura, che ci fa staccare il
pensiero dalla religione del consumo e del potere facendoci riscoprire la
religione della bellezza, capace, soprattutto nei momenti tristi, di esprimere
la gioia di donare qualcosa all’umanità.
DOMENICO STRANIERI
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