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mercoledì 1 aprile 2020

IL PANE DI LAURA (Sant'Agata del Bianco, 01.04.2020)



Un pensiero scritto su Facebook al tempo del Coronavirus

Sul Corriere della Sera, nella sua rubrica (“La stanza”) del 29 maggio 2001, Indro Montanelli scriveva che Corrado Alvaro gli raccontò “di essere cresciuto a una stretta dieta di pane e olive. Non esagerava di certo: Alvaro era incapace d’inventare. E nemmeno giocava alla vittima: era quasi per tutti così, mi disse, al suo paese. E l’unica cosa che questo passato gli aveva lasciato addosso, era la paura che a lui e ai suoi figli il pane e le olive venissero a mancare”.
In questi giorni in cui si parla di “solidarietà alimentare”, c’è una donna di Sant’Agata del Bianco, Laura, che da due settimane impasta il pane come facevano le nostre nonne, e, sicuramente, come faceva la mamma di Alvaro (ce lo ricorda pure Domenico Zappone ne “Il pane della Sibilla”). Poi lo regala a quasi tutti in paese, con un sorriso spontaneo, inebriando le case di un antico profumo di forno. Laura è "alvariana" senza aver letto Alvaro, senza sapere che lo scrittore diceva che la madre di paese “taglia il pane con misericordia, come se in quel momento avesse pietà di tutto il mondo senza pane”. In questi giorni difficili, la vera solidarietà è quella di Laura, che ci fa staccare il pensiero dalla religione del consumo e del potere facendoci riscoprire la religione della bellezza, capace, soprattutto nei momenti tristi, di esprimere la gioia di donare qualcosa all’umanità.

DOMENICO STRANIERI


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